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Repubblica festeggia già il centenario del '68. E' chiaro: per un'analisi corretta occorre distanziarsi dagli avvenimenti ed avere una prospettiva più larga. Che dite? Questo è solo il quarantennale? Quisquilie per un fine elzevirista come Citati. Occorre la giusta distanza per non lasciarsi ingabbiare dalle bassezze dell'attualità. Mica come il ministro Gelmini che continua a blaterare di scuola in mano ai sessantottini e università in preda al 18 politico (posso testimoniare che già a metà degli anni ottanta all'università di Bologna, via Zamboni, gli unici rimasti a far politica erano i ciellini e il 18 politico non se lo ricordava più nessuno. E nella scuola media mi pare che i sessantottini siano in pensione già da qualche anno...). Ma non divaghiamo. Citati vede giusto, da lontano. E quella dei titolisti delle pagine culturali di Repubblica non è certo una svista. Ormai gli anniversari sui grandi giornali non si celebrano più il giorno stesso. Fateci caso: Stampa, Corriere e Repubblica si rincorrono a chi anticipa di più. Ormai siamo arrivati almeno a tre giorni prima: l'insigne glottologo ugro-finnico De Monstris (che peraltro è noto per aver avuto un'amante lesbica che è l'ultima depositaria delle memorie del ginecologo della moglie di Stalin) è nato il 21 aprile 2008? Schiaffa in pagina il pezzone il 18, così freghiamo la concorrenza. Col paginone di Citati sul '68 l'ex giornale di Scalfari ha giusto anticipato un po' il centenario vero e proprio. Sai come rosicano al Corriere.
2 commenti:
Per una volta siamo avanti su qualcosa!
Sì, nell'aterosclerosi ;-)
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