Qui a Forlì si discute della richiesta della comunità islamica di realizzare una nuova moschea. Pare che tutto il dibattito si esaurisca in titoloni a effetto sui giornali locali. Con una sceneggiatura largamente prevedibile. La sinistra è favorevole secondo (l'ovvio) principio che ognuno deve essere libero di pregare come vuole (strano che questo suoni strano a chi si dice religioso). La destra si oppone agitando il pericolo di infiltrazioni estremistiche. E questo è un tema assolutamente da non sottovalutare, visto che (ovviamente) i centri di cultura islamica sono il luogo naturale dove la predicazione religiosa può tramutarsi facilmente in proselitismo politico. La conciliazione sarebbe possibile se non ovvia, come in tutti i paesi normali. Si autorizza una chiesa (o una moschea) perché l'espressione del credo religioso è un diritto fondamentale dell'individuo, senza condizioni o timori preventivi. Poi si controlla e, nel caso, si punisce. Ai politici resta la responsabilità di non fare demagogia e non aizzare i peggiori istinti razzisti.
1 commento:
Ehehe! Troppo facile! Prima la partita tra "amici dei terroristi Vs amici dei pedofili" deve avere un vincitore, tra 60 o 70 anni quando i due comunisti e i due cristiani rimasti soccomberanno allora forse potremo ragionare così!
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