'Più pelo in copertina!' pare che incitasse Scalfari ai tempi della direzione dell'Espresso (poi l'eco arrivava anche in redazione a Panorama: infatti negli anni 80 i due magazine erano ambitissimi dagli adolescenti...). La lezione si è tramandata ai curatori dei siti internet dei maggiori quotidiani. Repubblica in testa, come dimostra l'home page del 4 gennaio scorso. Certo, il messaggio si è ampliato: le sezioni dedicate ai calendari di smutandate varie ed eventuali sono ormai imprescindibili (di solito in pagina in fondo a destra, come i bagni...) ma il piatto si è arricchito di gossip sex-ammiccante, consigli medici tipo enlarge-your-penis, politici nudi al mare e/o nelle loro ville sarde. Il piatto dell'informazione on line è vieppiù speziato. E a quanto pare gradito: l'auditel delle notizie più lette conferma quasi sempre i più sacri assiomi del successo giornalistico: sangue, sesso, sedere (i soldi sono ridiventati tabù). Se ci fosse ancora in giro qualche vecchio giornalista passatista direbbe che è colpa di internet. Invece, ancora una volta di più, la rete è solo il mezzo. L'informazione è sempre responsabilità di chi la fa (come disse una volta in un convegno un esimio collega: I giornalisti sono il punto G della comunicazione).
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