sabato 24 aprile 2010

News. Sì, ma chi paga?




L'idea del boss degli editori dal nome che non è un aggettivo ma calza lo stesso a pennello è stata giustamente massacrata. Malinconico dixit: settore in crisi, una tassa temporanea su internet. Però. Il concetto che sta al fondo è sempre quello: ma il lavoro di chi lavora nell'informazione va pagato o no? Dice il blogger: l'informazione è libera, non puoi mettere le brache a internet, se non sei capace di guadagnare con le news in rete peggio per te. E' il mercato bellezza. Ok. Ma copincollare le notizie dal sito Abcnews al tuo è libertà o è furto? Dice: come? proprio tu che scarichi allegramente da Emule? Giusto. Però gli mp3 me li riascolto in macchina, mica li vendo al mercato. E magari (a me succede, sarà che sono vecchio) dopo che li ho ascoltati compro pure il disco. Insomma il paragone non regge. La notizia citala pure, ma rimanda al sito originale del giornale. Magari quell'introito pubblicitario in più farà sì che Malinconico la smetta di avanzare proposte del genere.

giovedì 15 aprile 2010

Ai camionisti piace la giornalista (e la sessuologa)




La telegiornalista popputa Monica Setta e l'anchor woman d'antan Lilli Gruber sono il sogno erotico degli autotrasportatori. Lo rivela la presunta associazione 'Donna e qualità della vita' citata dal mitico Tgcom (e a cascata da tutti gli altri). A parte che la suddetta associazione è la stessa che ogni tanto rivela (ad uso e consumo dei giornali) che una donna su cinque paga per fare l'amore, una donna su tre fa manicure mentre fa l'amore, una donna su due finge mentre fa l'amore e tutte le altre fingono di far l'amore. A parte che i comunicati della suddetta associazione sono diffusi da Klaus Davi (e basta guardarlo per capire che racconta balla). A parte questi insulsi particolari, insomma, è veramente interessante il dato che il primato delle telegiornaliste erotiche emerge da un'indagine tra 500 camionisti. Presumo interpellati personalmente in cabina, di notte in una piazzola dell'autostrada, dalla sessuologa Serenella Salomoni.

giovedì 1 aprile 2010

La sifilide ai tempi di facebook

La storia che facebook favorisce la sifilide (fonte: un sedicente prestigioso studio inglese citato dal Corrierone) è una delle più belle degli ultimi tempi. Tra le cause della diffusione della terribile malattia aggiungerei però anche gli incontri casuali sull'autobus, i fischi per strada così tanto per provarci, il quarto long drink della serata e, ovvio, il passaggio di mano di banconote.