domenica 30 novembre 2008

Libri sfogliati in novembre




Fascio e martello. Viaggio per le città del duce
di Antonio Pennacchi (Laterza)
Dice che il duce era un dittatore che ha fatto una politica di sinistra per i contadini. Pennacchi scopre 'città di fondazione' di epoca littoria come fosse un novello Schliemann. Originale, interessante, a tratti persino divertente nelle sue divagazioni mai banali. Peccato, manca Predappio (ma sarà di certo per la prossima volta).
Sette più

La luce di Orione di Valerio Evangelisti (Mondadori)
Se hai la sventura di precipitare nel gorgo dell'Inquisitore Eymerich non ti salvi più. E' un fumettone, però è intrigante e scritto bene (che poi non so esattamente cosa voglia dire). Ma forse sono meglio i primi libri della serie.
Sei

Io, piccola ospite del Fuhrer di Helga Schneider (Einaudi)
Helga Schneider ricama da tre o quattro libri a questa parte (fantastico il 'Rogo di Berlino') sulla sua infanzia nel Terzo Reich e nel suo incontro con Hitler nel bunker della Cancelleria. Prosa vivida e incisiva, direbbero i critici. Però come fa una bambina di sei anni a ricordarsi tutti quei particolari? In ogni caso si legge in un fiato.
Sei e mezzo

Oblio di David Foster Wallace (Einaudi)
Giace sul comodino, trasmigra in bagno, pencola sul bracciolo della poltrona. Posso farcela.

sabato 29 novembre 2008

Porno simulato scontato

Non è che qui si voglia stare a criticare il governo a ogni costo, però la sovrattassa sul porno fa un po' ridere. Almeno nella forma in cui è espressa. Scrive il Corriere.it

Il decreto del Consiglio dei ministri riassume cosa si intende per porno: giornali e riviste specializzate, compresi dvd e materiale allegato e «ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti».

Cioè se gli atti sono simulati oppure gli adulti non sono consenzienti (oppure, peggio, se c'è di mezzo una minorenne svedese o thailandese...) non si paga la sovrattassa? E soprattutto: chi controlla se l'atto è simulato o meno? Ci sarà un ispettore ministeriale in scena? L'addetto Siae a luci rosse...

Le solite palle




Ora a sbeffeggiare Grillo si fa pure una brutta figura. Dopo che ha macellato i giornalisti col suo referendum-bufala (non vale nulla, e qualcuno lo aveva pure detto prima), se lo critichi è ovvio che ti arriva nei denti il solito randellatore 'ce l'hai con lui perché sei un giornalista'. No, è proprio perché ho amato Grillo (ho condiviso le sue invettive, ho comprato i suoi libri e i suoi dvd, sono andato ai suoi spettacoli...) che mi dispiace vederlo derapare dal lato dei tromboni, imbonitori, complottisti. L'ultima è quella della palla verde per lavare. Biowashball, tecnologia svizzera ecologica pulitissima, giura Grillo, altro che detersivi inquinanti. E giù tutti a crederci, da un blog all'altro, da un meet-up all'altro, partono gli ordini d'acquisto. E le prove sono entusiasmanti: tanto che anch'io, dopo aver letto e riletto, mi dico 'Oh, fosse vero...'. E sto quasi per proporlo a mia moglie. Poi arriva il solito scassapalle Attivissimo (ne parla pure Mantellini). E ti dice che il Biowashball è una palla. Una palla veramente. Non serve a nulla. Una presa in giro. Lo butti in lavatrice e lava bene perché anche l'acqua da sola lava bene (insomma...). I principi su cui si basa (sfere di ceramica, infrarossi) sono pura fantascienza, irrisi da qualunque studente di chimica. Anche la trasmissione tv per umarells Mi manda Raitre infierisce sulla palla verde propagandata da Grillo. E i commentatori si sollazzano con la credulità ecologista: 'Ho acquistato la biowashball mezz'ora fa _ dice uno _ . Ragazzi è incredibile: fa veramente quello che dice e anche di più. Da quando l'ho acquistata sono molto più bello, lavoro meglio e non perdo più i capelli. E tipa bionda del piano di sotto mi guardava con un certo interesse in ascensore...' Forse l'alternativa ai detersivi inquinanti sono solo i detersivi ecologici (cioè un po' meno inquinanti). Insomma il buon senso, non Grillo.

giovedì 27 novembre 2008

Ditelo al Carlino

Non sia mai che io vi privi della lettura di una delle innumerevoli mail che ogni giorno vengono riversate dalla maledizione divina nella casella di posta del prestigioso quotidiano che mi paga lo stipendio.

da garudafilm.puglia@alice.it

Gentilissimi
il Signor Luigi Ferrante dopo una vita passata accanto a dei Maestri Spirituali finalmente si e' deciso a divulgare note e insegnamenti ricevuti.
In un libro in uscita la prima settimana di Dicembre ci parla del DESTINO,il destino che inizia prima della nascita di ogni individuo,e che segna con tratti decisi la nostra vita,
Punti marcati a cui non possiamo sfuggire,ma che se ci fermiamo ad accettare potranno definire un ciclo continuo di presenze terene,Destini,incontri,che a nostra stessa insaputa danno un corso al nostro cammino,la fortuna di incontrare qualcuno che ci mandi a destra piuttosto che a sinistra,incroci e bivi,che ci segnano per sempre
DESTINI......QUALE SI DEVE COMPIERE..IL NOSTRO...O QUELLO DI CHI CI INCROCIA?
A tutto questo Luigi Ferrante da' una logica spiegazione attraverso la sua stessa strada vissuta.

Con la speranza che vogliate dare uno spazio nel vostro midia per affrontare con lo scrittore questo affascinante argomento
Cordialmente
Anna Bruno

martedì 25 novembre 2008

Bella gnocca accusa i colleghi: 'Siete maschilisti'





Segnalazione da Failblog di un bel titolo di un giornale americano: una donna accusa i colleghi di essere maschilisti e il titolista la benedice definendola 'chick', pollastrella. Che sensibilità!

lunedì 24 novembre 2008

Lamiere contorte al bar Nereo


A che serve un blog? La domanda mi tormenta ormai da due anni nonostante l'intenso utilizzo. Però, d'impulso, la risposta mi travolge semplicemente con l'urgenza di inveire, a mo' di lavacro della mia coscienza surriscaldata, contro i frequentatori del parcheggio abusivo davanti al bar Nereo di viale Roma. Sì, un parcheggio abusivo perché ormai, nonostante la dovizia di cartelli di divieto di sosta, la striscia d'asfalto dinanzi al suddetto locale è stata letteralmente usurpata alla normale circolazione stradale e acquisita dai clienti di passaggio, con ovvio scorno dei 'normali' automobilisti che restano incolonnati. Per l'amor del cielo: le soste sono veloci e indolori, giusto segnalate dalle luci d'emergenza, come se lì davanti si fosse aperta una voragine nella strada e loro si preoccupassero della tua incolomunità. Invece no, quelli scendono dal Suv regolarmente parcheggiato col muso sporgente sulla seconda corsia (quella dei povei sfigati che devono girare a sinistra all'incrocio distante cento metri), scendono dal Mercedes bianco sbattendo la portiera e sollevando così una nuvola di polvere di cocaina, risalgono a bordo del camioncino sgangherato lanciando allegramente in strada confezioni di sigarette vuote, bottiglie di birra vuota, panini vuoti, cervelli vuoti. Quando gli passi accanto, dopo che hai atteso per dieci minuti i loro comodi, e gli rivolgi uno sguardo iniettato di sangue augurando aids, scarlattina e recessione perpetua a loro e alle loro future generazioni, quelli uniscono all'unisono i loro due neuroni e biascicano: 'Cazzo vuoi? Hai fretta?'. 'No, coglione, posso aspettare ancora qualche anno, attendo di vincere al Superenalotto, così posso comprarmi un autoarticolato Scania d'occasione e passare finalmente a tutta velocità rasente alle auto tua e di tutti gli stronzi tuoi consimili, portare via vernice, sportelli, deflettori, orecchie e mani di tutti quanti. Poi fermarmi cinquanti metri più avanti ed esclamare con allegria: 'Oh, mi spiace, non mi ero accorto che eravate così coglioni da fermarvi in sosta su una strada di intenso traffico in prossimità di uno dei principali incroci della città. Vi facevo più furbi...'
Ora mi sento meglio, grazie blog.

venerdì 21 novembre 2008

Titolo suggestivo




Sono io fissato o c'è un titolista che si è divertito a sintetizzare?


Dal Corsera di oggi

La giusta distanza




Repubblica festeggia già il centenario del '68. E' chiaro: per un'analisi corretta occorre distanziarsi dagli avvenimenti ed avere una prospettiva più larga. Che dite? Questo è solo il quarantennale? Quisquilie per un fine elzevirista come Citati. Occorre la giusta distanza per non lasciarsi ingabbiare dalle bassezze dell'attualità. Mica come il ministro Gelmini che continua a blaterare di scuola in mano ai sessantottini e università in preda al 18 politico (posso testimoniare che già a metà degli anni ottanta all'università di Bologna, via Zamboni, gli unici rimasti a far politica erano i ciellini e il 18 politico non se lo ricordava più nessuno. E nella scuola media mi pare che i sessantottini siano in pensione già da qualche anno...). Ma non divaghiamo. Citati vede giusto, da lontano. E quella dei titolisti delle pagine culturali di Repubblica non è certo una svista. Ormai gli anniversari sui grandi giornali non si celebrano più il giorno stesso. Fateci caso: Stampa, Corriere e Repubblica si rincorrono a chi anticipa di più. Ormai siamo arrivati almeno a tre giorni prima: l'insigne glottologo ugro-finnico De Monstris (che peraltro è noto per aver avuto un'amante lesbica che è l'ultima depositaria delle memorie del ginecologo della moglie di Stalin) è nato il 21 aprile 2008? Schiaffa in pagina il pezzone il 18, così freghiamo la concorrenza. Col paginone di Citati sul '68 l'ex giornale di Scalfari ha giusto anticipato un po' il centenario vero e proprio. Sai come rosicano al Corriere.

giovedì 20 novembre 2008

Giornalismo a dispense

Scalfari dixit
"Dopo circa 50 anni di lavoro sostengo, isolato, che l'oggettività non esiste: non credo alla verità assoluta. E non è una questione di dividere i fatti dalle opinioni". Ma, piuttosto, di essere il centro del mondo e di guardare i fatti con la propria angolazione anche perchè nella 'vocazione' giornalistica ci dev'essere quella di stare al centro. E quando si occupa il centro bisogna dare una descrizione adeguata alle cose che si osservano. Insomma "l'unica vera oggettività è quella di dire l'angolazione dalla quale si guardano i fatti" e di comunicarlo ai lettori.
(Apcom)

E ancora Egli
Il giornale più obiettivo? Era l'Unità quando portava scritto sotto la testata 'Organo del Partito Comunista Italiano' dicendo chiaramente che quella era la sua verità
(Enel.it)

Tesi interessante e forte quella del venerabile Scalfari, dalla quale mi permetto umilmente di dissentire lateralmente in nome non dell'oggettività (chi l'ha vista?) ma della correttezza e della completezza. Concetti vaghi, ma insomma... Poi ci mettiamo pure la chiarezza e la concisione (mi perdoni maestro, ma quei lenzuoloni domenicali su Repubblica sono indigeribili)

mercoledì 19 novembre 2008

Eternamente tua



Grazie a Repubblica.it per la segnalazione del top calendario 2009, altro che Lola Ponce

martedì 18 novembre 2008

Simpatia francese

Bella Belpietro!



Deludentissimo incontro con Belpietro ieri sera al prestigioso Circolo della Stampa di Forlì (ospite dei frati francescani). Intanto Bel-Pietro (come dice un'altrettanto delusa collega) non è alto come appare in tv. E' più o meno al mio livello (centimetrico), insomma un simil Berlusconi tacco compreso (e io avevo una suola sportiva!). Insomma un hobbit. Anche del giornalismo. Non è neppure antipatico come gioca ad apparire. Scorta a parte (ma serve solo a difenderlo da
Piero Ricca?). Blandisce il pubblico in larga parte forzista che gli fa domande (se possibile) più berlusconiane di lui, simpatizza coi giornalisti locali che ovviamente non hanno né il coraggio né lo stomaco (io per primo) di fargli domande scomode (perché rovinare la festa al Circolo della Stampa e al pubblico delle grandi occasioni?). Parla, è vero, con estrema chiarezza e anche estremo buon senso conservatore doc _ una perla: tra gli immigrati c'è tanta gente onesta, ma l'80% delle rapine violente in casa sono commesse da immigrati (sì, come il signor Olindo...) _ , non capisce una mia modestissima domanda sul 'regime berlusconiano' (nel senso che quindici anni fa era tutto liberismo e rivoluzione liberale, ora vai con l'intervento statale, i dazi, Tremonti e Calderoli. Figurati se paragono il cavaliere a Mussolini, non ce lo vedo proprio a portarci in guerra, me lo immagino più come il Reuccio in fuga a Pescara), fa il solito santino della Thatcher per esaltare il decisionismo ingleso contro la palude parlamentare italiana (dimenticando bellamente che la Lady di ferro fu disarcionata da una congiura di partito e sostituita in corsa dall'incolore Mayor con un voto parlamentare, come Berlusconi ai tempi del Bossi costola della sinistra...). Poi finisce in gloria prendendosela con Travaglio. Che ormai ha rotto abbondantemente i maroni con le sue fotocopie di atti giudiziari, però così finisce che mi ritorna simpatico.
Oh, pare che il prossimo sia Feltri. Un altro simpaticone. Preferivo Ruggero Orlando.

domenica 16 novembre 2008

Voi non ve ne siete accorti, ma i blog sono morti

«Ma l’ idea popolare che i blog potessero rivelarsi un’ alternativa, che portassero un attacco devastatore contro i media si è rivelata ingenua ».
«Chi ha ucciso la blogosfera? Nessuno. La sua morte è stata naturale, e annunciata ».

Così dice Nicolas Carr, blogger e scrittore americano, citato da Lsdi e Mantellini in due ottime analisi sul fenomeno della cosiddetta 'morte dei blog'. Un'espressione che nel suo catastrofismo rivela quel fondo di elitismo (insopportabile) che si ritrova immancabilmente nei pionieri e nei 'guru' della rete. Fase uno: si magnifica lo strumento e si decreta la morte di tutti gli altri. Fase due: appena la 'plebe' s'impossessa dello strumento, si decreta la morte dello stesso. E si passa a un altro. Basta che sia nuovo e poco frequentato.Che i blog non siano un'alternativa ai media mainstream (insomma i giornali e la tv) qualche giornalista old style l'ha sempre detto (gli stessi editori non se n'erano accorti, salvo poi scottarsi le mani e fare marcia indietro). Che pencolino tra generalismo poco innovativo (andando a ruota del flusso tradizionale' dell'informazione) e personalismo del tutto autoreferenziale ('vi dico la mia opinione'- Sì, ok, ma a chi interessa?) è un dato di fatto. Ma rottarmarli già in nome di Facebook (bellino, sì, ma a che serve oltre a ritrovare vecchi compagni di liceo che magari ci riuscivi lo stesso con due telefonate?) o addirittura di Twitter (ma che racconti in venti battute di sms? mah) mi pare francamente un po' esagerato. In fondo, l'esistenza di Personalità confusa e Spinoza per me già giustificano ampiamente l'esistenza dei blog. E il loro futuro.



Sui cortei no-Gelmini, Cossiga torna a dispensare consigli alle forze dell'ordine: "L'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio un vecchio, una donna o un bambino, rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave". Mi è improvvisamente venuto in mente il nome di un anziano demente da offrire in sacrificio.da Spinoza

giovedì 13 novembre 2008

Pd, un partito in salute

Il bello delle primarie, parte seconda. Chi sono gli elettori più assidui del Pd? Gli umarells. Come si fa a catturare l'attenzione degli umarells? Parlagli (parla loro) di malattie, sanità, cure, dottori, robe così. Idea vincente di sicuro quella di un circolo piddino forlivese che ha organizzato una serata sui temi sanitari con tanto di medico disponibile allo scontato assedio degli umarells locali. E poi, fuoriprogramma, ospite della serata il sindaco uscente Nadia Masini. Criticatissima (anche dai colleghi di giunta) per una certa ruvidezza di rapporti verso i cittadini, ora è tutta sorrisi e disponibilità. Sospetti di campagna elettorale subliminale, ma no, via...
Lo sfidante prof. Balzani sta già studiando la contromossa: un dibattito al Cup, a chi sottoscrive il suo programma in omaggio un prelievo del sangue!

mercoledì 12 novembre 2008

I fiumi di sangue

Il bello delle primarie del Partito democratico. Sui quotidiani di Forlì, dopo le sequele di firme a sostegno dell'uno e dell'altro, cominciano a piovere lettere al curaro contro i candidati e anche contro i loro sostenitori. Oddio, missive poco gentili verso il sindaco Masini e gli assessori sono un classico della rubrica delle lettere (e spesso le firme sono le stesse, coi temi che girano e rigirano senza sosta, che barba!) ma questo è nella logica delle cose. Che sia iniziato un tiro al bersaglio anche contro l'altro candidato, il prof Roberto Balzani, lascia ipotizzare _ come qualcuno per la verità aveva anticipato _ che in campagna elettorale (delle primarie) scorreranno fiumi di sangue. E gli effetti si faranno sentire anche nella campagna elettorale 'vera', quella della prossima primavera.

lunedì 10 novembre 2008

ultrarefuso




Non bastassero quelli nei titoli e nei testi, ora i giornali possono sfoggiare refusi anche nelle foto.
striscione di saluto a Niccolai durante la partita di basket Forlì-Montecatini

sabato 8 novembre 2008

A spasso in piazza Saffo


venerdì 7 novembre 2008

Ho visto anche degli zingari rapiti

Le leggende metropolitane sugli zingari rapitori di bambini sono una mia grande passione. Questo genere di notizie, si sa, sono un amo irresistibile per la credulità e la sciatteria dei media italiani. Che strillano l'allarme e poi si disinteressano di come va a finire la storia. Wittgenstein segnala una ricerca della Fondazione Migrantes-Università di Verona sui presunti rapimenti di bambini ad opera di rom nel periodo 1986-2007. Partendo dalle notizie giornalistiche e andando a verificare la conclusione delle vicende processuali, la ricerca certifica che in Italia negli ultimi vent'anni non si è mai verificato un 'vero' tentativo di rapimento di bambini da parte di zingari. A parte quello all'ipermercato di Forlimpopoli di cui parlano diffusamente tutte le mamme ai giardinetti.

Vedo missili balistici all'orizzonte

Il Tg1 ha affogato in un mare di chiacchiere la battuta di Berlusconi sull'abbronzatura di Obama. E ha tagliato il resto della dichiarazione: ''... e poi ha il ritmo nel sangue e un membro spropositato!''

giovedì 6 novembre 2008

Ci metto la firma

Nella piccola e tranquilla Forlì non ci facciamo mancare nulla! Siamo alle prese con una baraonda di primarie che neanche Obama e Hillary... Un cataclisma nel sonnolento Pd: il sindaco uscente Nadia Masini sfidata dal prof mazziniano Roberto Balzani che, essendo sotto i cinquant'anni, per la politica forlivese è un giovanissimo. E infatti ha impresso alle primarie uno sprint che ha scombussolato la nomenklatura Pd. Serate pubbliche frizzanti, grande partecipazione. ''Ma se sono sempre gli stessi duecento che si porta dietro da una parte all'altra'' tuona (giuro che il nome non l'ho inventato io) Widmer Valbonesi, poeta e musicista nonché, per hobby, segretario regionale del Pri. La botta, evidentemente, l'hanno sentita anche a destra, dove Balzani può insidiare il voto repubblicano e non solo, non essendo certo tarato dall'etichetta di ex comunista. Nadia Masini, che ultimamente è diventata a Forlì il sacco delle botte (pare che gli altri siano tutti vergini...), gode però di un solido consenso tra gli umarells del partito e delle sezioni. Poi è in ripresa anche nella società civile, dove mobilita falangi di giovani, donne, agricoltori, imprenditori, artisti, sportivi. Insomma tutte le categorie rigorosamente allineate con la loro firmina. Balzani fa altrettanto e le redazioni dei quotidiani locali sono diventate succursali dell'anagrafe: tutti lì a compulsare i nomi, quello sta con quello, quello sta con quell'altro, quello manca ancora. Però è divertente dai, e l'alternativa del centrodestra per ora è nebbia. Meno male che qualche giornale s'è inventato l'immortale giochino ''scegli il tuo sindaco, compila il tagliandino''.

mercoledì 5 novembre 2008

Esito elettorale


Tutto sommato Sarah Palin l'ha presa bene (domani invade la Kamchatca)

martedì 4 novembre 2008

A me Obama non pare neanche tanto nero...




Dai, immagina per un attimo la vittoria di McCain alle elezioni americane. Un uragano sul circo dell'informazione. Deluso Richie Cunningham, deluso il Pd, delusi pure la Gelmini e Mike Bongiorno! Che festa! Magari salta fuori Berlusconi e dice che lui è sempre stato per McCain. M'immagino La Russa e Gasparri e Capezzone! Blob potrebbe camparci per un anno. Poi il baldo combattente del Vietnam annaspa in diretta tv, diventa cianotico, si accascia. E Sarah Palin col suo tailleur appena uscito dal cellophane viene incoronata da Bush...

Ma no, è tutto un sogno (o un incubo). Lo sappiamo bene che la vittoria del progressista nero è scontata. E tutti esulteremo. Poi quando il neopresidente confermerà la presenza in Iraq della più grande base militare americana del mondo e, soprattutto, quando darà ordine all'aviazione di bombardare i siti nucleare iraniani, allora cominceremo a farci qualche domanda.

lunedì 3 novembre 2008

Penne andate di traverso

Il disastro della recente sessione dell'esame dell'Ordine dei giornalisti potrebbe essere una triste metafora della difficoltà di questa professione di adeguarsi alla modernità. Dico modernità che è un termine già vetusto perché io stesso, professionista da sedici anni, ho sempre e solo lavorato su pc, mentre in questi lunghi anni la prova d'esame è andata avanti allegramente su macchina di scrivere. Al primo passaggio alle nuove tecnologie (nuove si fa per dire) è successo il finimondo: decine di pen drive utilizzate per trasferire il compito d'esame sui pc dei candidati sono andate in tilt e per molti la prova si è trasformata in un incubo, in una detenzione all'interno del tristissimo Ergife dalla mattina presto a sera inoltrata.
L'Ordine ha fatto un rituale mea culpa, ma il risvolto interessante è che c'è chi l'ha accusato pure di aver messo il silenziatore al fattaccio.
L'imbarazzo comunque è totale, ne è prova la singolare lettera di scuse diramata dal segretario dell'Ordine.


Cari colleghi,
non è un Toc, toc.
Non è il segretario dell’Ordine che vi scrive, ma Enzo Iacopino.
Il disagio, la vergogna che come collega ho provato ieri sarà per me difficile da dimenticare.
Non mi interessa andare a caccia delle responsabilità, ma avverto, forte, come persona, come collega e (se me lo consentite) come vostro ami co il bisogno di capire che cosa è accaduto al fine di evitare possa ripetersi, sia pure in minima parte.
I tecnici mi dicono che nell’ultima fornitura di pen drive (acquistata presso lo stesso fornitore che ci aveva già consegnato varie centinai a di questi aggeggi infernali) c’era un qualcosa che non ha funzionato.
Eravamo tranquilli, perché pen drive uguali per ditta di produzione e costi erano state usate senza problemi il 26 settembre, nella 95 sessione, con 197 partecipanti, e a Fiuggi in occasione del corso che ha visto la presenza di poco meno di 180 colleghi.
Il resto è cronaca, imbarazzante, di ieri, 31 ottobre.
Neanche il segretario dell’Ordine si sente granché bene, in verità. Non è stato uno spettacolo esaltante, l’attesa coronazione di un impegno teso ad introdurre il computer invece delle antiche macchine per scrivere alle quali, al più, bisognava sostituire il nastro che era stato montato male.
Che cosa può dirvi Enzo Iacopino? Chiedervi scusa? Può bastare?
No, non basta neanche ad Enzo Iacopino che ha, come molti (non tra voi) hanno sperimentato un brutto carattere.
Beh, vi assicuro che chiederò a Enzo di diventare insopportabile (non dovrebbe riuscirgli difficile) fino a quando non avrà garanzie (in verità baro un po’ perché il presidente della commissione, come avete visto, ha dimostrato grande sensibilità consentendo tempi per la prova tali da permettere a chiunque di recuperare da un punto di vista orario ben più delle ore perdute per gli inconvenienti tecnici) che quantisono chiamati a giudicare il vostro lavoro si faranno carico delle tensione aggiuntiva che avete dovuto subire.
Nessuno di voi dovrà preoccuparsi per aver scritto a mano (in verità non siete stati tantissimi ad essere costretti a farlo), della grafia un po’ incerta, di una correzione apportata (anche nel testo stampato), di una piccola integrazione. Questo mi è stato garantito dai membri della commissione presenti ieri all’Ergife e dal segretario Vincenzo Lucrezi: renderanno, tutti, testimonianza delle condizioni di lavoro non ottimali che avremmo dovuto garantirvi.
Preferisco fermarmi qui perché sento la collera montare in maniera incontenibile e vorrei evitare di esprimere giudizi (che non riguardano voi, sia chiaro) ancor più amari su una giornata che avrei voluto diversa.
Vi prego ancora di scusarci.
Vi prego di scusarmi.
Enzo Iacopino

domenica 2 novembre 2008

Moderatamente gelliani


Questo blog aderisce in anticipo al Piano di Rinascita Nazionale che verrà annunciato a reti unificate dal Venerabile Licio Gelli.
Ci permettiamo però di dissentire su un unico punto: laddove il Maestro dice che 'l'ombelico di fuori non dovrebbe essere consentito'. Confidiamo che il Fratello Cavaliere sia dalla nostra parte!