giovedì 9 aprile 2009

La solita storia: blog contro giornali

Una delle mode del citizen journalism che anche i grandi media si sono bevuti è quella di raccogliere i mitici contributi dei cittadini. Mandateci le vostre foto! Ora c'è l'emozione del sisma in Abruzzo e tutti stanno a chidere foto di calcinacci, pompieri che mangiano panini, giornalisti che intervisti gente che dorme in macchina. Così un tipo situazionista della domenica ha risposto all'appello di Corriere.it spedendo una foto di terremoto in Cina. E quelli se la sono bevuta! Che colpo! Che rivoluzione! Che vittoria del web!
Sul blog dell'idiota (subissato di giusti insulti e inviti ad andare all'Aquila a dare un mano invece di cazzeggiare con photoshop) un commento che mi ha commosso:

Figliolo, se fai il troll (per una buona causa, certo! come no!) non puoi poi pretendere che la gente non ti tratti da troll...
Sai com'è: se i giornali verificano allora perdono tempo e voi 'popolo del web' li castigate perchè si fanno battere da twitter. Se i giornali non verificano per fare prima e si fidano del suddetto 'popolo del web' (una manica di miserandi con una mano sulla tastiera e una nelle mutande) allora si fanno infinocchiare e non sono attendibili...
Ah, quando finalmente non ci saranno più giornalisti e le notizie le darà direttamente il governo, i partiti, le aziende, le chiese, le agenzie di pr - allora sì che ci divertiamo...

1 commento:

fantrucchi ha detto...

La cronaca professionale - Si è molto scritto in questi giorni del fatto che la rete avrebbe fatto cronaca migliore dei media, un racconto più tempestivo, più caldo, più efficace. Non è vero. La differenza è di temperatura e di collocazione.

Più tempestiva la rete è stata per sua natura, lo stream of consciousness di migliaia di menti arriva prima della cronaca degli specialisti. Ha raccontato mentre i giornalisti si mettevano al lavoro, mentre raggiungevano il posto, mentre accendevano il computer. Poi è arrivata la cronaca e le due voci si sono integrate e accompagnate. Anche grazie a chi si è svegliato molto presto, Repubblica.it fra questi. Se c’è un insegnamento da trarre da questa vicenda non è questa inutile contrapposizione fra mezzi, ma il senso di integrazione che se ne può trarre.

Michela Marra

articolo completo:
http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2009/04/09/493/