giovedì 18 giugno 2009

Non ci sono più gli anonimi di una volta

Simpatico finale di campagna elettorale nella placida Forlì dove sono finiti al ballottaggio Alessandro Rondoni (centrodestra) e Roberto Balzani (centrosinistra). Il campione del Pd (in vantaggio di nove punti al primo turno) appare un po' cotto dopo nove mesi di campagna (era partito con le primarie contro il sindaco in carica) ma stringe i denti a un passo dalla meta. Il partitone un po' lo sopporta, un po' gli rema contro (per chi ha votato l'ex sindaco Rusticali che ha una nuora leghista in predicato di fare la vicesindaca?), un po' chiama a raccolta gli elettori (compresi i nonni in partenza per le vacanze comunali, stoppati in extremis).
Il candidato indipendente di Cielle (ops), Pdl, Lega,Udc e Pri ci crede. D'altra parte ha già compiuto il miracolo di andare al ballottaggio con un compagine che non fa mistero di amarsi poco (eufemismo). I leghisti vedono come il fumo negli occhi l'Udc, il Pri tenta di scavalcare a destra la Lega e sempre i lumbard imputano al Pdl la sconfitta nel paese-trofeo: Galeata. La serata di grande e giustificato entusiasmo per il ballottaggio, davanti al Rondo Point stava per scoppiare una rissa: complimenti. In questo clima ben poco idilliaco all'interno dei due schieramenti, resta clamorosamente basso il tono della polemica tra i candidati. Anzi, si può dire che Rondoni e Balzani si siano sostanzialmente rispettati. Buon segno e merito da riconoscere alla civiltà dei due. Poi ci sono gli eccessi, fisiologici, dei supporter. Come quelli che impiccano Rondoni alla sua presenza sul palco di Miss Padania (ma Alessandro è tutto meno che un perbenista e moralista di facciata) o accusano Balzani di essere un mero travestimento dei soliti comunisti (che noia, che tristezza, anche questo è degrado della vita forlivese...).
Delude invece il livello delle lettere anonime. Le redazioni dei giornali ne sono inondate in questi giorni. Ma non c'è neppure uno spunto interessante. Grondano di retorica fuori dal tempo (i comunisti, i fascisti... e basta!), di accuse personali inchiodate a semplici aggettivi (traditore, opportunista, voltagabbana, berlusconiano, finto cattolico, finto progressista, che fantasia). Solo qualche raro accenno al carattere borghese di Balzani e alla ridda di interessi immobiliari dei capi dei partiti al fianco di Rondoni (e ci credo che gridano contro i poteri forti...). Ma nulla che non si sapesse già. Niente conti segreti, interessi inconfessabili, frequentazioni piccanti, complotti e trame. Non ci sono più gli anonimi di una volta, quelli che ai tempi della banda della Uno bianca scrivevano che dietro i killer si celava un complotto tra un noto politico locale e un club di 'dottoresse lesbiche' (sic)!

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