sabato 28 novembre 2009

Natale sotto trenta alberi

A Forlì il Natale è elettrico anche senza l'albero. Con una decisione che ha suscitato l'entusiasmo unanime infatti l'assessore all'ambiente ha deciso di tagliare il tradizionale abete. Nel senso che in piazza Saffi quest'anno non ci sarà proprio l'alberello addobbato. Le reazioni: un buon 60% di forlivesi condanna la decisione come atteggiamento che l'amico Farrell, con la sua consueta geniale sintesi politica, definirebbe probabilmente 'ideologia frocio-comunista pro islamica'; il restante 40% è invece favorevole alla cancellazione dell'abete con la seguente motivazione ''Un s'fa pio' l'albar ed Nadel in piaza? Ben, alora us' po' parcheger 'e Suv''*
La giunta respinge le accuse ideologiche evidenziando che in fondo l'albero è un simbolo pagano che ha poco a che fare col Natale cristiano (come le vetrine, ad esempio) e che i soldi risparmiati così verranno devoluti al fondo per il sostegno ai lavoratori in difficoltà (tra tutti si spartiranno insomma mille euro, quanto risparmierebbe il comune abbassando di un grado i termosifoni). L'opposizione incalza che dopo l'abolizione dell'albero di Natale i comunisti attaccheranno anche altri simboli della nostra tradizione: come l'aperitivo al Caffé della Borsa, il gelato di Viroli e il parcheggio in doppia fila davanti al bar Nereo.
L'amministrazione e gli ecologisti ribattono sostenendo a spada tratta la valenza del 'percorso educativo partecipativo' che prevede l'installazione in piazza Saffi di trenta 'alberi ecologici' realizzati con materiale di scarto per mostrare le possibilità del riciclo e del riuso (che, detto così, mette più depressione delle luminarie accese dai commercianti). Poi, passate le feste, ci penserà Hera a trovare una destinazione ecologicamente compatibile a tutto questo materiale: il fuoco.

* mia personale traslitterazione del romagnolo: ''Non si fa più l'albero di Natale in piazza? bene, così ci si può parcheggiare il Suv...''

lunedì 23 novembre 2009

Oops! Mi è caduta la pistola...

sabato 21 novembre 2009

Il ritorno della nonnetta in bolletta


Oggi su Repubblica.it, domani chissà

Eccola, con le sue immancabili monetine in mano (sono ancora lirette d'antan, beninteso), l'intramontabile nonnetta in bolletta campeggia come foto di repertorio nell'altrettanto intramontabile articolo sulla crisi economica (o sul caro-spesa, o sulle pensioni minime). La sua origine si perde nella notte dei tempi. Come sarà arrivata a conquistare il posto numero uno nella maggior parte degli archivi dei giornali italiani? E' la nonna di Paolo Mieli? E' un'antica amante di Scalfari? E' il primo amore di Berlusconi? Sia come sia, i giornalisti italiani le sono affezionati da generazioni e generazioni. Quanto sentonole parole crisi, supermercato, prezzi alle stelle, nuove povertà, immediatamente volano col pensiero a lei. I vecchi redattori ne tramandano l'immagine ai nuovi assunti, ne decantano le virtù agli stagisti: 'Hai uno spazio bianco da riempire? Non trovi la foto adatta al tuo pezzo? Rivolgiti a lei con fiducia, non ti tradirà'. Ormai anche tanti lettori la amano e la stimano. Vorrebbero finalmente vedere il suo volto stilizzato accanto alla sua firma 'Nonnetta in bolletta' nella colonna dei commenti...

mercoledì 18 novembre 2009

Sinergie

Stamattina su una tv locale forlivese il principale anchorman (che è anche addetto stampa dell'aeroporto) conduceva un programma d'informazione ospitando il segretario provinciale del Pdl. Principale tema: l'aeroporto. L'esponente del Pdl si diceva favorevole alla privatizzazione ma 'senza dare nulla in cambio ai privati'. Traduzione: no alla concessione di aree edificabili a fianco del Ridolfi, a quanto pare tema caro al principale alleato del Pdl, la Lega Nord, sostenitrice della privatizzazione tanto da votare in Provincia assieme al Pd.

giovedì 12 novembre 2009

La Ministronza!

Così il Corriere della Sera presenta il libro a fumetti sulla ministra dei giovani Giorgia Meloni:

Sulla copertina compare la versione fumettistica della Meloni nelle fogne accanto a un topo, mosche e scarafaggi. Accompagnata da un testo per niente criptico: «Fascisti, carogne, tornate nelle fogne». Nelle storie, spiega il Secolo, «la ministronza parla in greve dialetto romano, non si lava, passa tutto il tempo parlando con topi e facendo sesso con suoi ammiratori dediti a perversioni dannunziane».

Mai letta una pubblicità più efficace: corro in edicola!

lunedì 9 novembre 2009

Influenza A: pandemia giornalistica?

I giornali, come sempre, hanno milioni di colpe (soprattutto quella di rimanere costantemente alla superficie dei problemi, ma la tv mi pare pure peggio). Mi sembra però che il povero viceministro alla sanità ci stia mettendo molto del suo: basterebbe rileggersi le contrastanti e allarmistiche dichiarazioni delle ultime settimane (che avrebbero dovuto fare i giornali? Non riportarle? Censurare per non allarmare la gente?). Il paragone con il caso dell'aviaria è abbastanza centrato (l'ho vissuto in pieno vivendo e lavorando a Forlì, capitale dell'avicoltura). I milioni di vaccini per una pandemia che non c'è mai stata li comprò Storace, non i giornali... In quanto al quotidiano bollettino sulle morti, è vero. L'influenza stagionale fa sicuramente più vittime ma di solito non se parla. Perché? 1) perché le autorità non divulgano le notizie 2) perché indubbiamente i cittadini non parlano d'altro, e non credo sia psicosi indotta dai media, i fenomeni nuovi (e qui certo c'è la responsabilità dei media nell'informazione carente) generano inevitabilmente più inquietudine. La tesi del complotto (tutti generano allarme per favorire la paura e svolte conservatrici...) esposta così fa francamente ridere. Una chiavi per cercare di comprendere il problema è, a mio avviso, la paura di assumersi responsabilità precise da parte delle autorità politiche e sanitarie. Mi spiego: dinanzi a un pericolo (pandemia: vera o presunta?) si sceglie l'ipotesi di lavoro più catastrofica, si genera allarme e si approntano (più o meno bene) misure d'emergenza affinché nessuno possa mai imputarti di aver sottovalutato il problema. Un caso di scuola è l'allarme meteo per la Protezione civile diramato dalle Prefetture: ai giornali ne arriva in media uno alla settimana... non si dica mai che il prefetto non aveva avvertito del pericolo!

modesto commento a un'interessante discussione animata ancora una volta nel bar di Mantellini

sabato 7 novembre 2009

Mutant pop

La prima pagina del Resto del Carlino aspramente criticata in rete per l'allarmismo stile Resident Evil

Burt Simpson?

da Pazzoperepubblica

mercoledì 4 novembre 2009

Perdonali perché non sanno...

da un comunicato stampa della Lega Nord Romagna

“ Il crocefisso dalle nostre scuole non si toglie! Proporremo a breve una mozione in tutte le circoscrizioni e nei comuni della Provincia e a cascata nei comuni romagnoli per aggiungerlo anche la’ ove non c’è!” - interviene duramente il Segretario Provinciale di Forlì- Cesena della Lega Nord Jacopo Morrone” – “la religione cristiana è alla base della nostra civiltà ed è un nostro diritto avere il crocefisso in ogni luogo di proprietà dello Stato Italiano, quindi come Lega ci impegneremo a far si che venga esposto non solo negli edifici scolastici ma anche nelle aule di giustizia e in ogni edificio pubblico ” – afferma Morrone - a seguito della sconcertante notizia della sentenza della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo che ha dato ragione a una cittadina finlandese che ha fatto ricorso per poter togliere il crocefisso dall’aula della scuola dei figli a Abano Terme (Padova).

Siamo in Italia uno stato cattolico e fondato su radici cristiane, non possiamo assolutamente permettere che ci vengano calpestati in questo modo i nostri valori e le nostre fondamenta” – e infine conclude il giovane leghista– “ come Lega Nord siamo assolutamente contrari alla scelta della Corte e siamo pronti a manifestare nei luoghi dove tale sentenza verrà applicata”.

lunedì 2 novembre 2009

Trans, la verità definitiva

Perché gli uomini vanno coi trans?

dal sito BloG Log III che, da quanto si capisce, segue gli articoli di Farrell su Libero come fosse un fans club! L'ironia a tratti è un po' pesante e ingenerosa verso il mitico Farrell, ma il blog merita attenzione per l'ampia antologia di scritti farrelliani